I POPOLI ITALICI




MARRUCINI E SANNITI



Verso la metà del terzo millennio a.C. i “Popoli Italici”, popolazioni di provenienza indoeuropea, si stabilirono nella parte centro-meridionale tirrenica della nostra Penisola, spingendosi fino alla Sicilia.
Il principale di questi popoli protoitalici “Latini” parlavano il dialetto latino e occupava l’Etruria meridionale (Toscana) e l’odierno Lazio, lungo il basso corso del fiume Tevere.
I “Secondi Italici” si stabilirono nell’Italia centrale nel primo millennio a.C. dapprima genti di lingua “Osca” seguite da altri di lingua umbra (Umbri).
Una diramazione degli Umbri si stabilì nella conca di Rieti, dando origine alla comunità dei “Sabini” (Vedi cartina n° 1).
Fu, probabilmente, in tal modo che da queste popolazioni Sabine si staccarono tra gli altri, sempre nuovi nuclei come i “Marrucini” nonché i Caracini, Hirpini, Pentri, Caudini, che formavano le quattro tribù “Sannitiche”.


MARRUCINI


Secondo gli antichi classici, erano sicuramente di stirpe Sannita anche i Marrucini antica tribù Italica di “Gens Sabellica” che occupavano il territorio sul versante adriatico del massiccio montuoso della Maiella, limitato a nord dal fiume Aterno ed a sud dal torrente Foro.
I centri principali furono Teate (oggi Chieti), il capoluogo, Cei (oggi San Valentino in Abruzzo Citeriore) Interpromium (oggi le sue rovine sono l’abbazia di San Clemente a Casauria), Civitas Danzica (oggi Rapino) e condividevano col popolo dei Vestini il porto di Aternum (oggi Pescara).
Conosciamo qualcosa della lingua dei Marrucini da un’iscrizione nota come “Tabula Rapinensis” o “Bronzo di Rapino” databile alla metà del terzo secolo a.C. e che si trova attualmente in Russia. L’iscrizione è in alfabeto latino, ma in un dialetto che appartiene al gruppo “Osco” settentrionale.
Con le altre popolazioni Sabelliche dei Vestini, Peligni, Petruzzi, Marsi, Sanniti, Caracini, Equi, compongono il variegato mosaico dei popoli di comune origine “Safina” stanziati in Abruzzo prima della conquista romana.
Da un punto di vista etno-storiografico ancora al giorno d’oggi è piuttosto complesso risolvere i numerosi problemi che ha sollevato e continua a sollevare la situazione antica dell’attuale Abruzzo. I problemi si sollevano nel momento in cui si voglia “sezionare” la regione stessa, poiché appare unitaria nei costumi, negli usi, nelle divinità, ma fondamentalmente appare divisa politicamente in almeno sei popoli (così come sopra detto) popoli che si trovano, se si escludono piccolissime intromissioni Sannite ed Eque, interamente all’interno del territorio Abruzzese (vedi cartina n° 2).
Il popolo dei Marrucini era il meno numeroso tra quelli ubicati in Abruzzo all’interno del proprio territorio precedentemente delimitato sorgeva Teate Marrucinorum (Chieti) la città più antica della Regione e fra le più antiche d’Italia risalente a circa il decimo secolo a.C..
In epoca storica fu il capoluogo del territorio abitato dal bellicoso popolo dei Marrucini che si distinse per i duri combattimenti contro Roma conclusosi con un trattato di pace, da quel momento i Marrucini divennero fedeli alleati dei Romani offrendo loro appoggio militare in numerose ed importanti battaglie (contro Pirro, contro i Galli, contro Perseo, contro Annibale ed Astrubale).
Nel 91 a.C. Teate Marrucinorum entrò definitivamente nell’orbita Romana e fu eretta a “Municipium” e divenne il principale centro economico della Regione arrivando a contare oltre 60.000 abitanti, una popolazione di tutto rispetto per l’epoca.
In questo periodo tardo Repubblicano la città si sviluppò notevolmente e si arricchì di un teatro, di un foro, di templi e di edifici termali, diventando il principale centro economico e culturale dell’Abruzzo.
Augusto l’ascrisse alla quarta Regione (le Regioni della Res Pubblica Romanorum erano 11 - vedi cartina n° 3 e n° 4) e più tardi, sotto Costantino, fu sede di un Preside e si chiamò Provincia Presidiale del Sannio soggetta al Vicario di Roma.


SANNITI


Presenti in Italia già dal 600 a.C. sono frutto di una fusione tra popolazioni autoctone provenienti dall’area Sabina centro meridionale ed indoeuropea.
Il territorio dei Sanniti nella parte centro meridionale della penisola italiana, era chiamato dai suoi abitanti Safinum i quali designavano se stessi con Safineis.
In latino Safinim divenne per assimilazione Samnium da cui i Romani derivarono il termine Samnitis per designare gli abitanti.
Detto territorio era in massima parte nella zona appenninica fra l’Abruzzo, il Lazio, il Molise, la Campania e la Lucania (vedi cartina n° 5).
Essi erano formati da almeno quattro tribù:
1) I Pentri - la tribù più importante che occupava l’area centrale del Sannio con capitale Bovanium (Boiano)
2) I Carricini o Caraceni, che occupavano la zona nord. Le loro città principali erano Cluviae (Casoli) e Juvanum (Torricella Peligna e Montenerodomo)
3) I Caudini che occupavano la regione sud-ovest con capitale Caudium (Montesarchio)
4) Gli Irpini, che occupavano la zona sud. All’estremo nord occidentale del loro territorio sorgeva Maleventum (più tardi Beneventum oggi Benevento).

Successivamente a questi gruppi si unirono i Frentani che occupavano la zona della costa adriatica a nord del Gargano con capitale Larinum (Larino).
Le ampie aree pianeggianti dai contorni limitati e modellati dalle pendici delle impervie montagne del Sannio, favorirono quindi gli insediamenti di queste popolazioni stanziatesi probabilmente a causa di un Ver Sacrum o Primavera Sacra, una manifestazione divinatoria attuata dalle popolazioni antiche e basata su emigrazioni forzate.

I Sanniti non hanno lasciato, o almeno non ci sono pervenuti, documenti o codici o semplici scritti che possono oggi aiutare a descrivere il loro assetto sociale, politico ed economico.
Solo le fonti classiche ci permettono, congiuntamente alle attività archeologiche, di ricostruire per grandi linee quello che poteva essere la vita quotidiana di questo antico popolo.
Nella società Sannita non esistevano ricchezze concentrate nelle mani di pochi personaggi. Vi erano invece nuclei familiari particolarmente agiati che emergevano sulla massa contadina e dedita alla pastorizia e che spesso caratterizzavano determinati territori del Sannio, ma la loro agiatezza veniva ripartita con il resto della popolazione.
Infatti non esistevano latifondisti per il semplice fatto che i territori compresi nei “pagi” erano sfruttabili da tutti coloro che possedevano animali da far pascolare nelle enormi distese verdi degli altipiani Appenninici, pagando all’amministratore statale dei luoghi il giusto compenso.
Essi detenevano il cuore dell’Appennino Campano e Molisano, nel quinto secolo a.C. per cause sconosciute iniziarono una frenetica espansione verso il Tirreno attraversando il Matese invadono la Campania, mentre verso l’Adriatico si insinuano nei bacini dei fiumi Sangro, Bifernus (Biferno) e Frentus (Fortore), da qui vennero chiamati Frentani, occupando una fascia costiera dall’Aterno, relegando più a nord i Marrucini.
Abitavano le terre di pianura che dalle falde Appenniniche del Sannio arrivavano fino al mare Adriatico tra i territori dei Marrucini a nord e la Daunia a sud (prov. di Foggia).
Il declino dello “Stato Federale del Sannio” è avvenuto a causa delle guerre contro Roma sviluppatesi con una serie di tre conflitti combattuti nell’arco di 67 anni (prima guerra Sannita 343-341 a.C., seconda guerra Sannita 326-304 a.C., terza guerra Sannita 298-290 a.C.) dalla giovane Repubblica Romana contro la popolazione Italica dei Sanniti e numerosi alleati tra il quarto ed il terzo a.C..
Le guerre, terminate tutte con la vittoria dei Romani, scaturirono dalla politica espansionistica dei due popoli che a quell’epoca si equivalevano militarmente e combatterono per conquistare l’egemonia nell’Italia Meridionale.
Il loro assorbimento nella società Romana favorì l’adozione di un atteggiamento consono alla mentalità dei nuovi amministratori che propendevano verso un tipo di economia basata più sull’iniziativa individuale che su quella collettiva.
Per Roma era più facile tassare un latifondista che una moltitudine di pastori.
I Sanniti dovettero così adeguarsi, per continuare a vivere in un mondo dove le antiche regole degli avi erano state abrogate.


PUNTI D’INCONTRO E DI SCONTRO TRA MARRUCINI E SANNITI


- Prima Guerra Sannitica 343-341 a.C.. I Marrucini non presero parte alla guerra
- Seconda Guerra Sannitica 326-304 a.C.. I Marrucini e i Sanniti alleati contro Roma
- Terza Guerra Sannitica 298-290 a.C.. I Marrucini ormai sotto il dominio Romano combatterono contro i Sanniti
- Guerra Sociale 91-88 a.C.. I Marrucini e i Sanniti alleati si ribellarono contro Roma ma vennero sconfitti

DEL RE Dr. GIUSEPPE


- LAUREATO IN “SCIENZE POLITICHE” ALLA SAPIENZA DI ROMA

- LAUREATO IN “GIURISPRUDENZA” ALLA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TERAMO

- FUNZIONARIO DELL’ AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA NOSTRA REGIONE

- STUDIOSO DELLA STORIA DELL’ANTICA ROMA E PROFONDO CONOSCITORE
DELL’IMPERO ROMANO

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